Reato di diffamazione: cosa si intende

Reato di diffamazione: cosa si intende

Quando si cade nel reato di diffamazione? Casi ed esempi.

 La diffamazione è il reato commesso da chi offende la reputazione di un’altra persona in sua assenza. È un reato che colpisce quindi l’onore, la stima e la dignità della persona; si concretizza quando è lesa l’immagine, le qualità morali, sociali e professionali di un individuo.

Cosa fare in caso di diffamazione? È possibile ricorrere a una querela nei confronti del colpevole e metterlo al corrente del fatto che il suo comportamento ripetuto nel tempo comporta una sicura condanna.

 

Reato di diffamazione a mezzo stampa

 Per reato di diffamazione a mezzo stampa si intende il reato per cui una persona offende la reputazione altrui attraverso il mezzo di comunicazione della stampa.

La diffamazione a mezzo stampa è ritenuta notevolmente lesiva, poiché questo mezzo di comunicazione permette di raggiungere un importante numero di persone.

Con “mezzo stampa” si intende anche Internet e i Social Network? Anche loro. Infatti rientrano in questa nozione anche le testate telematiche, dove le notizie vengono amplificate notevolmente.

In questo caso si può parlare anche di diffamazione aggravata poiché chi lascia un commento offensivo su Facebook o su qualsiasi altro social potenzialmente sta parlando a un numero indeterminato di persone, anche molto elevato.

 

Risarcimento per questo tipo di reato

Il primo passo per evidenziare una diffamazione e farlo sapere al colpevole è ricorrere alla querela. Successivamente è possibile richiedere un risarcimento del danno con un processo civile. In questo caso i tempi sono più lunghi: l’azione civile infatti può essere avviata entro cinque anni dal giorno in cui è avvenuto il reato di diffamazione. Mentre la querela può essere presentata entro novanta giorni dal momento in cui è avvenuto il fatto.

Non è possibile quantificare, secondo dei criteri fissi e precisi, il danno non patrimoniale in caso di reato di diffamazione. Sarà il giudice a quantificarlo in base alla gravità e all’intensità dell’offesa, del mezzo di comunicazione, della notorietà del diffamante e della vittima, al tempo trascorso tra il fatto e il processo. Il risarcimento parte da un minimo di €1.000 per un reato di diffamazione ritenuto di gravità tenue, fino a oltre €50.000 per un danno molto elevato.

 

Hai dubbi?

 Se hai dubbi o domande o ritieni di essere stato diffamato, puoi contattarci e chiedere una consulenza online. Saremo lieti di aiutarti.